Favole (ePub)

Non sono state sicuramente l’incoscienza, la vanità o l’ambizione, né tantomeno l’emulazione (semmai di chi?), a farmi compiere un lavoro tanto impegnativo quanto audace, come quello compiuto in questo libro; ovverosia, mettere liberamente in versi parte di una delle opere letterarie più conosciute e amate di tutti i tempi: “Le favole” di Esopo e di Fedro. Ma è stato l’amore che nutro da anni verso quest’opera e i loro autori a farmi compiere il “fatidico” passo. E non solo. Ma anche il constatare, purtroppo, come la poesia moderna sia sempre più simile a pensieri ed emozioni messi in prosa, trascurando la rima e facendo della poesia un fatto sempre più personale, soggettivo e intimistico. E della poesia didattica, altrimenti detta didascalica o moralistica di cui è intessuta, ad esempio, “La Divina Commedia”, come, del resto, molti altri capolavori del passato, anche non troppo lontano, cosa è rimasto oggigiorno? Vedo, e mi dispiace dirlo, un paesaggio desolante. Per questo volendo dare, se non lustro, almeno un po’ di visibilità a questo genere di poesia così ingiustamente bistrattata o trascurata, mi è venuta la fulgente idea di unire la mia abilità nell'uso della rima con una delle opere moralistiche per eccellenza: “Le favole”, appunto. Tentativo riuscito? Ai lettori e ai critici “l’ardua sentenza”. A me lasciate almeno la buona coscienza di avere agito per il bene della poesia e questo nonostante la malattia che mi ha portato ad un dispendio di energie veramente notevole. Ma l’ho fatto volentieri, e per questo spero che ne sia valsa davvero la pena e che tutto ciò serva, se non altro, di stimolo ad altri poeti che verranno dopo di me a voler continuare il lavoro da me in punta di piedi iniziato. Grazie per l’attenzione. L’autore.