Ipermatematico dopo il glioblastoma (ePub)

Siamo ai primi di maggio 2013. Cinquant'anni, una vita tranquilla, moglie quattro figli un lavoro soddisfacente, una bella casa, una grande passione per lo sci alpino. Sembra che nulla possa rompere questo giocattolo, invece all' improvviso ecco il dramma. Un dramma chiamato glioblastoma.Sono onorato di poter presentare il libro di Stefano, poiché rappresenta un meraviglioso esempio di come i processi cognitivi possano intervenire per ristabilire una positiva condizione di equilibrio emotivo (e non solo). Non ho intenzione di anticipare il racconto della sua avventura, ma di spendere qualche parola sugli incredibili effetti prodotti dalla sua mente. Stefano reagisce alla notizia della scomparsa di una sua conoscente con la sua stessa patologia, precipitando inizialmente in un profondo stato depressivo; poi, in modo inspiegabile, si accorge che facendo moltiplicazioni nella sua testa riesce a contrastare l’invasività di pensieri distruttivi. In questo modo sviluppa naturalmente quell’abilità che in medicina prende il nome di ipercalculia, la capacità di effettuare calcoli molto complessi; senza saperlo, riproduce inoltre una forma di defusione. In psicologia la defusione cognitiva (neologismo dall’inglese defusion) si basa sul principio che è possibile osservare i propri pensieri piuttosto che essere osservati e guidati dai pensieri.Le tecniche di defusione cognitiva non mirano a eliminare o gestire il dolore, ma sono utili per essere presenti nel qui e ora, in un modo più ampio e flessibile. Stefano ha elaborato una modalità operativa di disidentificazione dai pensieri negativi che potremmo chiamare Defusione Cognitiva a Mediazione Computazionale (DCMC). Come funziona la DCMC? La chiave della procedura non è legata a un meccanismo di neutralizzazione, bensì a un fenomeno di sostituzione cognitiva: il pensiero negativo viene depotenziato grazie all’attività di calcolo (la mediazione computazionale). Stefano rappresenta un caso eccezionale sul piano clinico, un caso che richiede l’umiltà di considerare con rispetto le potenzialità ancora ignote del cervello e della mente, nonché le possibili ripercussioni positive sulla salute corporea.Buona lettura!Vincenzo Di Spazio, MDgià Visiting ProfessorCorso di neuroscienze e teorie della menteScuola Superiore di CataniaUniversità degli Studi di Catania