Il dovere di essere se stessi

Il pensiero di Carlo Michelstaedter rappresenta la dichiarazione decisa della contraddizione fondamentale nella quale si dibatte l'autentico pensatore, l'antinomia che caratterizza la vita, i poli tra cui essa oscilla senza possibilità di conciliazione: la persuasione e la vita retorica. Carlo Michelstaedter è la figura che visse coraggiosamente questa contrapposizione in prima persona, con il fine di denunciare l'esistenza inautentica di ogni uomo, il quale vive una vita fatta di illusioni e false speranze, che lo condannano ad essere immerso nel ciclo continuo del mondo dei bisogni. Michelstaedter, nato in una famiglia goriziana di origine ebraica amava passare le sue giornate a discutere con i suoi amici Nino Paternolli e Enrico Mreule, protagonisti di un suo dialogo, nella soffitta di casa Paternolli, leggendo opere sia filosofiche che letterarie. In seguito, tra il 1905 e il 1910, continuerà il suo percorso presso l'Istituto di Studi Superiori di Firenze, iscrivendosi, dopo aver per un momento pensato di intraprendere gli studi in arte, al corso di Lettere. Qui visse poco più di quattro anni, maturando verso gli anni finali l'idea di Persuasione.