Il Marocco Andaluso (PDF)
Alla scoperta di un’arte del vivere
(Sprache: Italienisch)
All'inizio del secolo VIII, non appena raggiunto questo estremo territorio occidentale del Maghreb, i musulmani marocchini volsero lo sguardo verso l'altra sponda dello Stretto di Gibilterra e poco dopo lo attraversarono ponendo piede sulla Penisola...
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All'inizio del secolo VIII, non appena raggiunto questo estremo territorio occidentale del Maghreb, i musulmani marocchini volsero lo sguardo verso l'altra sponda dello Stretto di Gibilterra e poco dopo lo attraversarono ponendo piede sulla Penisola Iberica. Da quel momento in poi, per più di otto secoli, il destino delle due aree geografiche divenne inscindibile. L' Itinerario Mostra MSFF esamina questa cultura Ispanico-Maghrebina che ha alimentato un'arte innovativa e talmente raffinata da comprendere tutti gli aspetti del vivere quotidiano. Pregno di molteplici fermenti architettonici e decorativi, l'arte andalusa pone il Marocco fra i maggiori esponenti della civiltà islamica. Sin dagli inizi (metà del sec. IX) l'arte islamica è nata in Marocco sotto il segno del confronto per via della costruzione dei due santuari idrissidi a Fez (le moschee di Qarawiyin e degli Andalusi) eretti da immigranti dell'Ifriqiya (Tunisia) e di Cordova. Successivamente anche gli Almoravidi attingeranno attivamente all'arte andalusa, ma è con gli Almohadi che l'architettura musulmana rivelerà appieno la simbiosi avvenuta nel Marocco Andaluso. I Merinidi daranno seguito a questa tradizione arricchendola di nuovi elementi: i loro palazzi, madrasas e moschee riccamente ricoperti di zellij, sono considerati l'espressione più compiuta dell'arte andalusa in Marocco. Dalla madrasa Buinaniya a Meknes ai bastioni Almohadi di Rabat, dalla biblioteca della Qarawiyin alla kasbah di Tangeri, alla città santa di Chefchauen con i suoi portici in legno dipinto, i sofisticati patii e i suoi minareti, il Marocco Andaluso offre uno scorcio su di un periodo aureo per il Mediterraneo ricco come non mai di fermenti artistici e intelettuali.
Autoren-Porträt von Kamal Lakhdar, Mhammad Benaboud, Mohamed Mezzine, Naïma El-Khatib Boujibar, ‘Abdelaziz Touri
Laureatosi in archeologia e storia dell’arte alla Sorbona, Abdelaziz Touri è direttore dell’Ufficio Beni Culturali presso il Ministero della Cultura marocchino. Direttore di numerose campagne archeologiche in Marocco, ha scritto molti articoli sull’archeologia marocchina e l’Occidente islamico e coautore di diverse opere, tra cui: Abdelaziz Touri, M. Ameziane Hassani e Gian Carlo Barbato, Le projet pilote de restauration et réhabilitation du palais Dar Adiyel à Fès (un exemple de coopération internationale tripartite), Ed. Diagonale, Roma, 1999, pp. 25-41. «L´oratoire de quartier», Fès Médiévale. Entre légende et histoire, un carrefour de l´Orient à l´apogée d´un rêve, Autrement, s. «Mémoires», nº 13, Paris, 1992, pp. 100-109.Professore ricercatore presso l’università di Tetouan, M´hamad Benaboud è uno storico specializzato nella città di Tetouan. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui: Tétouan, ville andalouse Marocaine, CNRS éditions, Parigi, 1996; Kalila wa dimna, Rabat, 1996.
Archeologa e storica dell’arte, Naïma El-Khatib Boujibar ha svolto diversi incarichi all’interno del Ministero della Cultura, prima di diventare direttrice del centro per il Patrimonio Culturale marocco-lusitano (1997). Autrice di Deux mille ans d’art au Maroc, edizioni Charpentier, Parigi, 1963, ha inoltre collaborato a diverse riviste di archeologia e ha pubblicato numerosi articoli sulle arti decorative del Marocco, sull’architettura antica e sulle arti e tradizioni del suo paese, tra cui ricordiamo: Mémorial du Maroc, Ed. Nord Organisation, Rabat, vol. 1, 1983, pp. 128-167 e 177-189 e vol. 8, 1985, pp. 228-249; Les fouilles de Dchar Jdid 1977- 1980, in «Bulletin d´Archéologie Marocaine», Éd. marocaines et internationales, Tangeri, 1984, vol. 14, pp. 169-2454.
Kamal Lakhdar, storico, è autore di Rabat: le temps d’une ville, Eddif, Casablanca, 1991. Membro dell’associazione Ribat El-Fath, è stato per lungo tempo un alto funzionario dell’amministrazione pubblica
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marocchina.
Laureatosi in storia moderna all’Università di Parigi VII “Jussieu”, Mohamed Mezzine è attualmente docente presso la facoltà di Lettere moderne di Fez-Saïss.Vincitore del Prix du Maroc per le scienze sociali con il libro Fès et sa campagne 1549-1637.Contribution à l’histoire du Maroc Saadien, Dar al-Maarif al-Jadida, Rabat, 1986, ha inoltre contribuito al volume Histoire de l’Encyclopédie du Maroc, 1988, con i seguenti articoli: Les Saadiens: XVIe et XVIIe siècles, pp. 83-96; L’avènement d’une nouvelle dynastie, les Alaouites,1660-1727, pp. 98-108.
Laureatosi in storia moderna all’Università di Parigi VII “Jussieu”, Mohamed Mezzine è attualmente docente presso la facoltà di Lettere moderne di Fez-Saïss.Vincitore del Prix du Maroc per le scienze sociali con il libro Fès et sa campagne 1549-1637.Contribution à l’histoire du Maroc Saadien, Dar al-Maarif al-Jadida, Rabat, 1986, ha inoltre contribuito al volume Histoire de l’Encyclopédie du Maroc, 1988, con i seguenti articoli: Les Saadiens: XVIe et XVIIe siècles, pp. 83-96; L’avènement d’une nouvelle dynastie, les Alaouites,1660-1727, pp. 98-108.
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Bibliographische Angaben
- Autoren: Kamal Lakhdar , Mhammad Benaboud , Mohamed Mezzine , Naïma El-Khatib Boujibar , ‘Abdelaziz Touri
- Italienisch
- ISBN-10: 3902782633
- ISBN-13: 9783902782632
- Erscheinungsdatum: 01.01.2000
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eBook Informationen
- Dateiformat: PDF
- Größe: 12 MB
- Mit Kopierschutz
Sprache:
Italienisch
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