K.A. (ePub)

K.A. by J.I. BLACKSMITH
Pianeta Terra. Dicembre 2031. Colin Donovan, navigato detective di Scotland Yard, scopre il cadavere orrendamente mutilato di Tara Lynch. Aveva appena dieci anni. La scena è raccapricciante: il corpo ricurvo sulle ginocchia - con i polsi legati sul grembo e una mano amputata di netto - è stato minuziosamente sistemato dentro una cassa sospesa a mezz’aria, attraverso una fune agganciata al soffitto di un vecchio magazzino alla periferia di Londra.  La scenografia è impeccabile, teatrale. “Fin troppo perfetta!” - Questo è il suo primo pensiero.  Solo più tardi, sul freddo tavolo dell’obitorio, si scopre che alla bambina è stato espiantato il cuore attraverso un taglio all’altezza delle scapole. Sul volto della vittima, una strana espressione… quasi un sorriso.
 I rilievi della scientifica sulla scena del crimine non lasciano dubbi: nessuna traccia biologica, nessun indizio, nessuna evidenza, nessun testimone. Passano tre giorni dall’inizio delle indagini e quello che appare un omicidio isolato si scopre essere la fotocopia di un omicidio accaduto quattro mesi prima in uno sperduto villaggio di pescatori nel nord del Giappone. I primi riscontri eliminano di fatto qualsiasi correlazione tra i due bambini, ma la possibilità che si tratti di vittime casuali viene respinta; chiunque abbia ucciso il piccolo Hideki, anch’egli di dieci anni, sapeva dove rintracciarlo. Non avrebbe potuto essere diversamente.
Passano ancora pochi giorni e la scena si ripete con ingegneristica precisione nel Castello di Dunnottar, in Scozia. La piccola Hannah Craig viene ritrovata cadavere da Agnes Evans, sua madre. Sul luogo, l’incredula Elisabeth Murray, una giovane e inesperta collega di Donovan. Questo è il suo primo caso. Non aveva mai visto nulla di simile in vita sua. Donovan e Murray decidono di condurre insieme le indagini. Un serial killer, questa è la loro prima ipotesi, ma l’assenza di elementi di prova li costringe a lavorare sul movente. La scenografia dei delitti sembra non lasciare molti dubbi: sembra trattarsi di vittime di un rituale sacrificale di stampo esoterico, massonico o satanico, ma le indagini non decollano e, a complicare il quadro, le polizie internazionali rivelano la presenza di altri due omicidi perfettamente identici ai primi; uno avvenuto nei pressi di Albuquerque, in New Mexico, e l’altro in un piccolo villaggio di agricoltori in Canada. Sono rispettivamente Sarah Moore e Oliver Bouchard. Stessa scena del crimine, stesso modus operandi, zero evidenze scientifiche.
Nel vuoto di indizi e di plausibili moventi, Donovan decide di consultare l’anziano professor Peter Sterling, docente di Antropologia delle religioni all’Università di Oxford.