La forma dell'Infinito, l'essenza dell'Eterno (PDF)

Quando scrivo, non so, la mia anima vibra come la nota di un'immensa lira e si eleva a tal punto nell'universo delle cose materiali che tutto cospira ad un vasto e sublime ignoto di silenzio, in cui piacere e smarrimento sono una cosa sola: Quando scrivo, l'anima si scioglie dalle intricate venature del corpo; e tutto ciò che ho visto, tutto ciò che conosco, che agli occhi sembra profondo, con l'anima nell'universo è un granello. La mia anima è folle, ubriaca di Filosofia, di Poesia, di Musica e d'Amore: Fugge dal corpo con la sua agilità nell'essenza dei pensieri. Ma ho bisogno di lei, fuggire con lei; il mio corpo ha bisogno della sua ombra! Quell'alchimia di elevazione, tra spirito e corpo, quel sentire magico di un attimo fugace così bello. Che l'anima rende infinito il proprio corpo, perché può possedere l'universo dentro sé senza mai mostrarlo a nessuno." Così si presenta la silloge di poesie e l’autore stesso, un eterno romantico, un inguaribile scrittore; anzi, la poesia è l’unica catarsi che il poeta riesce a trovare, un momento in cui potersi liberare dalle preoccupazioni quotidiane e riflettere con sé stesso, un attimo in cui la materia del pensiero e quella del cuore fluiscono nello stesso istante. La poesia è ciò che, in un respiro, trasforma i demoni della realtà e, in un sospiro, li rilascia come bellissimi angeli. È molto semplice: Basta un foglio, una penna e la propria anima.