Navigare nel Deep Web (PDF)

Internet, pur nascendo come progetto militare, rappresenta a tutt’ora la massima espressione democratica in tutto il pianeta: chiunque può informarsi su qualunque cosa e chiunque può esprimere il suo parere su qualunque argomento. Una rete libera però, in certi casi può risultare scomoda per alcuni governi i quali, causa la recrudescenza della minaccia terroristica globale, stanno valutando l’ipotesi di introdurre dei filtri per regolarne il traffico per una questione di sicurezza, Google e Facebook pensano di dare sostegno a questa ipotesi (visto che sono i principali veicoli della comunicazione e dell’informazione in rete), modificando i propri algoritmi per escludere dalle ricerche certe voci il primo e per oscurare i contenuti discutibili il secondo, però tanto Google quanto Facebook sono delle multi nazionali gestite da privati le quali, sostanzialmente, potrebbero applicare delle forme di controllo in maniera arbitraria ed unilaterale. Una volta introdotto il concetto di censura, seppure motivata dal principio della tutela della collettività, questo può estendersi a qualsiasi campo a seconda delle circostanze divenendo, di fatto, un limite pericoloso per la libertà di espressione. L’alternativa a questo scenario orwelliano esiste e risiede nel cosiddetto Deep Web, la leggendaria rete nascosta ma, nonostante accedervi non sia una cosa così complicata, sono ancora in molti a pensare che sotto la superficie delle reti tradizionali si celi tutto il male del mondo e della criminalità. In parte è così ma in questo caso è più opportuno parlare di Dark Web (il web oscuro), conoscere i punti di accesso, i protocolli e la struttura di questo luogo nascosto può invece permetterci di aggirare un eventuale ostacolo della censura ed eventualmente evitare le trappole che dietro il Deep Web possono nascondersi.