Texel e lo scozzese (ePub)

Ma poi perché questo suo ritorno a casa doveva essere mesto? L’aveva deciso lui liberamente, seppure in un primo momento si fosse accalorato con Gader. Il suo sempre-amico Gader, generale a quattro stelle, capo sia delle forze di polizia del suo Paese sia dell’esercito, il quale non si era mai permesso di far valere la sua autorità con Texel, primo commissario di polizia che l’amico considerava suo pari grado anche se le istituzioni riconoscevano qualche punto in più al militare.
La sua dorata pensione, la nuova casa a metà collina, la barchetta con il motore fuoribordo, le sue preziose canne e la governante, cui si era affezionato…
Già, ma non era un impegno a tempo pieno. Ne avevano discusso un’infinità di volte. Gader gliel’aveva detto chiaro: alla scuola di polizia non c’era un insegnante migliore di lui e con la delinquenza montante, specie da quando avevano aperto le frontiere con quegli assurdi accordi di Schengen, era necessario, anzi, indispensabile che Texel svolgesse le funzioni di supervisore e insegnasse ai giovani cadetti, ma anche ai poliziotti più scafati, quelle tecniche di indagine che lo avevano visto assurgere come primo e inimitabile super poliziotto del Paese.
Paese che è inutile che cerchiate di individuare quale sia. Non sono qua per svelarvelo, semmai alla fine vi farò scoprire chi è o chi sono i colpevoli. Grazie a Texel, s’intende…